«Io non sono niente e tu, tu… tu sei un idiota.»
«No, invece. Io sono un greco. Un cinico.»
[…]
«Che cos’è un cinico?»
«Un filosofo. Sono un allievo di Diogene. Lo conosci?»
«No, ma come avrebbe potuto farti da Maestro? I tuoi unici amici sono i cani.»
«Diogene andava in giro per Atene con una lanterna, in pieno giorno, e la metteva davanti al viso delle persone dicendo che andava in cerca di un uomo onesto.»
«Quindi era una specie di profeta degli idioti?»
«No, no, no. […] I Greci si erano lasciati ingannare dalla loro cultura. Diogene gli insegnò che tutte le ostentazioni della vita moderna erano false e che un uomo doveva vivere semplicemente, all’aperto, senza nulla… e che non doveva occuparsi di arte, di poesia, di religione…»
«Come un cane» dissi.
«Esatto.»
[…]
Una vita senza preoccupazioni: in quel momento mi parve meravigliosa. Voglio dire, non mi andava di vivere nella polvere a di essere preso per matto. Ma una vita da cani non sembrava affatto male. Per tutti quegli anni, l’idiota aveva nascosto una profonda saggezza.
«Sto cercando di imparare a leccarmi le palle» fece Bart.
Christopher Moore
Il Vangelo secondo Biff
trad. it. di Chiara Brovelli
Elliot, 2008
Quanto ho riso con Moore!
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Davvero, ghigno come uno scemo :)
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